January 15, Italy: Call for Action for Ahmad Sa’adat and Palestinian Prisoners

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The following call for mobilization (below, in English and Italian), was issued by Fronte Palestina:

Italy: Appeal for a Day of National Mobilization for Ahmad Sa’adat and Palestinian Political Prisoners
Thursday, January 15, 2015

On January 15, 2002, Ahmad Sa’adat, Palestinian leader and Secretary General of the Popular Front for the Liberation of Palestine, and several of his comrades were captured by the security services of the Palestinian National Authority at the behest of the Israeli occupation forces. Sa’adat and his comrades were held for more than four years in a Palestinian Authority prison in Jericho under the control of US and British guards. During this period Sa’adat was never charged and the Palestinian High Court of Justice ordered his release, but he and his comrades remained imprisoned on the orders of Israel, the US and Britain until, on March 14, 2006, the prison was attacked and the prisoners were seized by Zionist military forces.

The kidnapping and detention of Ahmad Sa’adat and his comrades is just one part of the dangerous consequences of the security cooperation between the Occupation and the Palestinian Authority in the West Bank. The PNA and intelligence services of the “preventive security” interrogate and imprison hundreds of Palestinians in the interest of the “security” of the occupation state, targeting the Resistance and contrary to the rights and interests of the Palestinian people. All this continues due to the direct involvement of the United States, Canada and the European Union that provide training and millions of dollars for security coordination.

When imprisonment, torture and isolation, administrative detention (without either charge or conviction) and the “revolving door” between the forces of the Zionist occupation and the PNA (detainees issued by each are arrested again by the other) are insufficient to stop the movement, the Occupation attempts to exclude the prisoners from their role in civil society.

Historically prisoners represent the seed of every liberation struggle, their freedom is one of the pivotal points around which to unite the forces of the Resistance. The duty of all people must therefore be to support them, without hesitation. 13 years after the kidnapping of Ahmad Sa’adat say:

  • FREEDOM FOR AHMAD SA’ADAT AND ALL POLITICAL PRISONERS!
  • END SECURITY COORDINATION BETWEEN THE PNA AND ZIONIST OCCUPATION!

We will organize and call for many events to denounce the situation of Palestinian prisoners, demand their immediate release, call for an end to the collaboration between PNA and the Occupation and to promote a boycott of the repressive models that Zionist corporations are exporting all over the world (see Expo 2015 in Milan, www.frontepalestina.it/?q=campagna-no-expo-no-israele ).

Fronte Palestina
info@frontepalestina.it

APPELLO PER UNA GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE
PER AHMAD SA’ADAT E I PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI

GIOVEDÌ 15 GENNAIO 2015

Il 15 gennaio del 2002 Ahmad Sa’adat, leader palestinese e Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, e molti dei sui compagni vennero catturati dai servizi di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese per volere delle forze di occupazione israeliane. Sa’adat ed i suoi compagni sono stati trattenuti per oltre quattro anni in una prigione dell’Autorità Palestinese a Jerico sotto il controllo delle guardie statunitensi e britanniche. Durante questo periodo Sa’adat non è mai stato accusato e l’Alta corte di giustizia palestinese ordinò il suo rilascio ma lui e i compagni restarono imprigionati su ordine di Israele, USA e Gran Bretagna fino a quando, il 14 marzo 2006, la prigione fu attaccata e i detenuti furono sequestrati dalle forze militari sioniste.

Il rapimento e la detenzione di Ahmad Sa’adat e dei suoi compagni sono solo alcune delle conseguenze della cooperazione per la sicurezza tra l’Occupazione e l’Autorità Palestinese in Cisgiordania. L’intelligence dell’ANP e i servizi di “sicurezza preventiva” interrogano ed incarcerano centinaia di Palestinesi nell’interesse della “sicurezza” dello Stato di occupazione, mirando alla Resistenza e contro i diritti e gli interessi del popolo palestinese. Tutto ciò può continuare grazie anche al diretto coinvolgimento di Stati Uniti, Canada e Unione Europea che forniscono formazione e milioni di dollari.

Laddove non siano sufficienti la reclusione in sé, la tortura e l’isolamento, con il “gioco” della detenzione amministrativa (senza né accusa né condanna) e della “porta girevole” tra le forze di occupazione sioniste e l’ANP (i detenuti rilasciati dagli uni vengono arrestati nuovamente dagli altri) si tenta di escludere il prigioniero dal suo ruolo all’interno della società civile.

Storicamente i prigionieri rappresentano il seme di ogni lotta di liberazione, la loro libertà rappresenta uno dei punti cardine intorno a cui si uniscono le forze della Resistenza. Il dovere di tutte e tutti deve essere quindi quello di sostenerli, senza esitazioni. 13 anni dopo il rapimento di Ahmad Sa’adat diciamo:

  • LIBERTÀ PER AHMAD SA’ADAT E PER TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI!
  • FINE DELLA COLLABORAZIONE SULLA SICUREZZA TRA L’ANP E L’OCCUPAZIONE SIONISTA!

Organizziamo quante più iniziative possibili per condannare le condizioni dei prigionieri palestinesi, per chiederne l’immediato rilascio, per dire basta alla collaborazione tra ANP e Occupazione e per promuovere il boicottaggio dei modelli repressivi sionisti esportati in tutto il mondo (vedi Expo 2015 a Milano,www.frontepalestina.it/?q=campagna-no-expo-no-israele).

Fronte Palestina
info@frontepalestina.it


Campagna in sostegno alle lotte dei prigionieri palestinesi:
www.frontepalestina.it/?q=sostegno-alle-lotte-dei-prigionieri-palestinesi

Campagna internazionale per la liberazione di Ahmad Sa’adat:
www.freeahmadsaadat.org