Milan protest demands: Free Ahmad Sa’adat and all Palestinian prisoners!

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Rete Milanese di Solidarietà con il Popolo Palestinese and Palestina Rossa organized a solidarity demonstration for Ahmad Sa’adat  and Palestinian prisoners in Milan, Italy on January 26.

They also produced an Italian translation of the Freedom Week call:

Libertà per Ahmad Sa’adat e tutti i prigionieri politici Palestinesi!

Poniamo fine al coordinamento per la sicurezza tra L’Autorità Palestinese e Israele! Ricordando il 12° anniversario del rapimento di Ahmad Sa’adat da parte dei servizi segreti dell’Autorità Palestinese, partecipate alla Campagna per liberare Ahmad Sa’adat per le FREEDOM WEEKS.

Organizzate sit-in, manifestazioni, tavoli informativi o eventi educativi nella vostra area per richiedere la libertà per i prigionieri politici palestinesi e la fine del coordinamento per la sicurezza dell’Autorità Palestinese con l’occupante israeliano!

Il 15 gennaio del 2002, Ahmad Sa’adat, leader palestinese e segretario generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, è stato rapito dai servizi di sicurezza dell’Autorità Palestinese a Ramallah, unitamente a molti dei suoi compagni già sequestrati dall’Autorità Palestinese. Catturati per volere delle forze di occupazione israeliane, Sa’adat ed i suoi compagni sono stati trattenuti per oltre quattro anni in una prigione dell’Autorità palestinese a Jerico, sotto il controllo delle guardie statunitensi e britanniche.

Durante questo periodo, Sa’adat non fu mai accusato e addirittura l’Alta Corte dell’AP ordinò il suo rilascio: ma le richieste di Israele, degli USA e della Gran Bretagna furono di lasciare lui i e suoi compagni dietro le sbarre in una prigione dell’Autorità Palestinese, fino a quando, la prigione stessa, fu attaccata e i palestinesi qui detenuti furono sequestrati dalle forze militari israeliane il 14 marzo 2006. La detenzione di Ahmad Sa’adat e dei suoi compagni è solo la punta di un iceberg per i Palestinesi di fronte cooperazione per la sicurezza tra Israele e l’Autorità Palestinese in Cisgiordania.

L’intelligence dell’AP e i servizi “sicurezza preventiva” detengono, interrogano e incarcerano centinaia di Palestinesi, mirando alla Resistenza Palestinese, nell’interesse della “sicurezza” dello stato di occupazione israeliana – e contro i diritti e gli interessi del popolo Palestinese. Gli Stati Uniti, il Canada e l’Unione Europea sono direttamente coinvolti nel coordinamento per la sicurezza, forniscono milioni di dollari e formazione per assicurare che tutto ciò possa continuare.

Ci sono oltre 5.000 prigionieri politici Palestinesi detenuti nelle carceri dell’occupazione israeliana, tra cui uomini, donne, bambini, anziani, pazienti in condizioni critiche, parlamentari, studenti, lavoratori e leader politici e di comunità della Cisgiordania, di Gaza e della Palestina occupata dal ’48 . Un certo numero di prigionieri Palestinesi sono gravemente malati – e si trovano di fronte a negligenza medica, maltrattamenti e abusi.

Ogni giorno, i Palestinesi si trovano ad affrontare incursioni per arresti e sequestri per mano delle forze militari israeliane, sono sottoposti a torture e abusi durante gli interrogatori e reclusi con accuse come l’appartenenza a un partito politico palestinese o l'”istigazione” contro le forze di occupazione – oppure detenuti arbitrariamente senza accusa sotto detenzione amministrativa. In numerose occasioni, Palestinesi rilasciati dalle carceri israeliane sono stati successivamente interrogati e detenuti dalle forze di sicurezza dell’AP, sovente poco dopo il loro rilascio, mentre Palestinesi rilasciati dalla detenzione da parte dell’AP sono stati arrestati dalle forze israeliane quasi subito dopo il loro ritorno a casa.

Questa “porta girevole” è stata ripetutamente usata per sopprimere l’organizzazione Palestinese e limitare l’impatto dei prigionieri liberati sulle loro comunità. Nel frattempo, i funzionari israeliani come Ehud Barak e Yuval Diskin – mentre prosegue l’espansione degli insediamenti, demolendo case e assediando Gaza – hanno elogiato il coordinamento per la sicurezza definendolo come di vitale importanza per proteggere la sicurezza dell’occupazione israeliana.

12 anni dopo il rapimento di Ahmad Sa’adat da parte delle forze dell’AP, unisciti a noi per dire: Stop al coordinamento per la sicurezza! Liberi tutti i prigionieri politici Palestinesi!

Poster e materiali da utilizzare per le settimane della libertà sono disponibili qui: https://freeahmadsaadat.org/resources/ Utilizzate il modulo per la campagna per la liberazione di Ahmad Sa’adat per farci conoscere la vostra azione locale o inviate una email a campaign [at] freeahmadsaadat [dot] org . Elencheremo i vostri eventi sul sito web della campagna e faremo loro pubblicità.

Azioni suggerite: Protestate al vostro consolato israeliano locale o all’ambasciata chiedendo la libertà per i prigionieri politici palestinesi. Protestate presso le Ambasciate Palestinesi Ufficiali e le missioni chiedendo la fine coordinamento per la sicurezza. Telefonate ai funzionari Palestinesi presso l’Ambasciata del vostro paese e invitateli a porre fine al coordinamento per la sicurezza con Israele. Distribuire volantini o locandine per informare su Ahmad Sa’adat, i prigionieri Palestinesi e la cooperazione per la sicurezza Pubblicate o mettete uno striscione di richiamo per la libertà di Ahmad Sa’adat e dei prigionieri Palestinesi nella tua città. Tenete un forum o un evento educativo per Ahmad Sa’adat e la lotta dei prigionieri Palestinesi. Per assistenza e supporto nelle vostre attività, si prega di contattare la Campagna per la Liberazione di Ahmad Sa’adat alla mail campaign@freeahmadsaadat.org